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NOI E L'ACQUA
L’acqua è uno degli elementi fondamentali in natura ed il nostro rapporto con lei è un rapporto di dipendenza assoluta. Come il nostro organismo ècomposto per una buona percentuale di acqua, così gran parte della superficie del nostro pianeta è costituita da questo elemento. Senza di lei la vita sarebbe impossibile ed anche per questo dobbiamo considerarla come uno dei doni più grandi che il Buon Dio ci ha dato. “ Sorella acqua “ la chiama 5. Francesco ed è cosi che anche noi scouts la consideriamo.
Però a volte questo prezioso componente della natura travalica l’amichevole rapporto che ha con noi ed è difficile considerarlo con benevolenza quando, a volte, diventa causa di malessere od addirittura di qualcosa di ben più grave. Ecco allora che siamo costretti, nel considerare i vari rapporti che abbiamo con lei, a distinguere l’acqua amica dall’acqua nemica.

L’acqua amica è quella che tutti amiamo perché ci permette di dissetarci quando siamo assetati, di mantenerci puliti, di rallegrarci quando ammiriamo un bel panorama di un lago o marino o di una pianura attraversata dall’ansa di un fiume.
L’acqua nemica è quella che, al contrario, può crearci dei problemi siano essi di lieve entità come nel caso di un raffreddore oppure più gravi come un allagamento o, peggio ancora, un’alluvione.

PREVENZIONE

La medicina non cura solo le malattie quando queste sono già comparse ma parte di essa ha come scopo quello di evitare che queste compaiano e di “prevenire” le possibili conseguenze che possono capitare senza l’uso appropriato di regole e comportamenti. Questa è la medicina preventiva ed è sotto quest’ottica che ci porremo durante questa chiacchierata.. Questo campo della medicina deriva dall’esperienza difatti già accaduti in passato e che ci hanno permesso di imparare come e cosa fare per evitare che accadano ancora. A volte per ottenere questo scopo sono sufficienti un po’ di prudenza e di buon senso.
Partendo da questi presupposti saremo in grado di apprezzare anche quelle situazioni che in un primo momento possono apparire negative, come un’uscita sotto la pioggia. Certo non basta da solo un sano ottimismo ma se questo è coadiuvato dall’uso di opportuni accorgimenti per prevenire eventuali malanni e complicazioni, quell’uscita può diventare degna di ehtrare nel nostro “cassetto “dei ricordi piacevoli.

Riguardo l’argomento in questione, uno degli scopi che dobbiamo prefiggerci nelle nostre attività all’aria aperta, è quello di combattere l’umidità e questo sia per quanto riguarda i luoghi dove pianteremo il nostro campo, sia per quanto riguarda la nostra persona ed i nostri scouts.
La scelta del luogo dove piantare il campo è di fondamentale importanza perché da questa può derivare una buona o cattiva riuscita del campo stesso. Un’ispezione preliminare scrupolosa dovrebbe permettere di escludere la presenza di avvallamenti che potrebbero favorire la raccolta di acqua sul terreno dopo un temporale; la presenza di strade e viottoli in pendenza che potrebbero trasformarsi in torrenti, luoghi troppo chiusi ed incassati in valli situate tra ripide pareti che impediscano una sufficiente aerazione naturale della zona (è prudente evitare luoghi in cui crescono abbondanti piante che amano l’ambiente umido come felci e funghi) e nei quali non sia presente una sufficiente azione dei raggi del sole per creare quel clima salutare che è necessario per una vita all’aria aperta.

IGIENE AL CAMPO ED IGIENE PERSONALE

Per prevenire possibili conseguenze negative è opportuno mettere in pratica alcune norme di igiene sia per quanto riguarda il campo che la persona. L’igiene del campo riguarda particolarmente l’uso e le caratteristiche delle tende che debbono essere abbastanza ampie, facilmente aerabili, con il doppio tetto ben teso e che non deve toccare in alcun punto quello sottostante e con un “catino “per isolare l’ambiente interno dal terreno. Utile sarebbe un telo aggiuntivo da usare come prolungamento della tenda in caso di maltempo. Ogni mattina è bene aerare la tenda e stendere ad asciugare i sacchi a pelo, i materassini, gli indumenti ed i teli sospendendoli ad una corda e non semplicemente distendendoli per terra. Quando è possibile sarebbe opportuno usare una piccola brandina per isolare maggiormente il materassino dal suolo. Ricordarsi anche di non lasciare fuori della tenda gli zaini e gli indumenti personali durante la notte.
E’ molto utile prowedere a scavare attorno alle tende dei canali di scorrimento dell’acqua e questo non negli ultimi giorni del campo ma subito dopo averle piantate. Non è simpatico doversi destreggiare di notte durante un temporale per fare quello che doveva essere fatto prima.
Per l’igiene personale l’imperativo è “ mantenersi asciutti “. Una buona giacca impermeabile e delle buone calzature vanno bene ma è importante avere a disposizione anche degli indumenti asciutti per cambiarsi e prowedere ad asciugare quelli bagnati. Spesso la fiamma di un fuoco ristoratore aiuta a risolvere molti problemi ed a sollevare il morale quando questo tende ad abbassarsi; possibilità non rara nei giorni di pioggia continua.

PREVENIRE GLI INCIDENTI

Un altro aspetto importante è quello di prevenire gli incidenti che possono accadere dove c’è l’acqua. Un bel torrentello nelle vicinanze del campo può essere una cosa piacevole. Cerchiamo però di calcolare ben l’opportunità o meno di costruire ponti o tende su palafitte considerando cosa potrebbe accadere se un improwiso temporale facesse aumentare improwisamente la portata delle acque.
Si deve inoltre prestare attenzione se a monte del nostro campo sono presenti delle abitazioni, delle stalle o degli allevamenti che potrebbero inquinare le acque ed il terreno con scoli fognari e false sorgenti.
Anche le attività di balneazione richiedono prudenza sia che esse awengano nei torrenti, che nei fiumi, nei laghi o nel mare. Buche o rocce nascoste sotto il pelo dell’acqua, gorghi, rive scoscese, scogli con pietre aguzze, la presenza di animali quali ricci o meduse, o di parassiti presenti in certe acque stagnanti, possono contribuire a creare qualche problema. E’ anche per questo che non si deve fare questo tipo di attività senza che ci sia sempre qualcuno pronto ad intervenire per prestare soccorso in caso di necessità.

L’ACQUA COME ALIMENTO

Per l’igiene dell’acqua come alimento è superfluo dire che deve essere pulita e potabile. Da ciò consegue che non si deve bere acqua se non si è sicuri della sua potabilità. Per essere più sicuri e tranquilli è bene accollarsi un po’ più di peso e portare con sé dell’acqua sicuramente buona da bere. Non dimentichiamo che le borracce sono state create apposta. Inoltre è consigliabile ricordarsi di non bere acqua gelata specialmente quando si è accaldati e non berne molta ed in una sola volta ma solo a sorsi e ad intervalli.
Le caratteristiche che l’acqua deve avere per essere potabile sono: essere priva di agenti patogeni ed organoletticamente priva di odori e sapori particolari, limpida e di gusto gradevole.
L’acqua che possiamo avere a disposizione può essere di vario tipo. Quella distribuita dalle normali condotte idriche può essere considerata sicuramente potabile. L’acqua piovana, se raccolta in recipienti puliti, può essere usata per scopi alimentari dopo averla fatta bollire. L’acqua di fiume, in genere, è bene considerarla inquinata e non deve essere usata a scopo alimentare se non dopo depurazione o disinfezione. Ancora più pericolosa é l’acqua stagnante dei laghi e delle zone paludose. Queste sono spesso inquinate e debbono essere rese potabili prima di ingerirle.
Per depurare l’acqua inquinata o sospetta come tale possiamo usufruire di vari metodi.
L’ebollizione è il metodo più semplice e pratico. Per la cottura degli alimenti quindici minuti di ebollizione danno una buona sicurezza. Per poterla bere èutile aggiungere un trattamento di disinfezione. La decantazione prepara l’acqua per essere trattata con metodi più specifici e più potenti. L’uso del carbone vegetale è un perfezionamento della semplice decantazione e serve anch’esso per essere ulteriormente trattato con uno dei metodi di disinfezione che saranno descritti più avanti. La filtrazione attraverso sostanze porose si ottiene usando un recipiente adatto sul cui fondo sono stati fatti dei piccoli fori; in esso si stratificano, partendo dal basso, uno strato di ghiaia, uno di carbone vegetale, uno di sabbia ed infine, sopra tutti, un altro strato di ghiaia. L’acqua così filtrata sarà raccolta in un recipiente sottostante ed anch’essa opportunamente disinfettata.

Le sostanze chimiche specifiche per la sterilizzazione dell’acqua sono lo Steridrolo, l’Amuchina, l’Alozone e lo Sterilwash che vanno sciolte nell’acqua da trattare attenendosi alle istruzioni allegate alle confezioni.

In caso di necessità si possono usare sostanze a base di Iodio come lo Iodosan, versato goccia a goccia nell’acqua una volta filtrata e lasciato agire per mezz’ora; I’Ipoclorito di sodio della comune varechina da bucato alla dose di alcune gocce per ogni litro di acqua non potabile ma limpida; I ‘Acido acetico contenuto nel vino che, mescolato in proporzione di una parte in due o tre parti di acqua e lasciato il tutto riposare per alcune ore, depura l’acqua da molti agenti patogeni; l’Acido citrico contenuto nel succo del limone e quello Tartarico ad esso associato presente nelle bustine per confezionare la comune acqua da tavola, lasciati agire per qualche ora permettono di ottenere una sufficiente depurazione.

L’ACQUA PER LAVARE E PER LAVARSI

L’acqua da usare per questo scopo non é necessario che sia potabile ,tuttavia è bene che sia pulita e possibilmente corrente. Quando si lavano le stoviglie e gli oggetti da cucina con acqua non perfettamente pulita per ragioni di “risparmio “, è consigliabile sciacquarli con acqua pulita o trattata con prodotti disinfettanti prima di riutilizzarli.

Alla fine di questa chiacchierata consideriamo un’ultima opportunità che, anche se non indispensabile, a volte potrebbe essere utile: quella di poter contare su dell ‘acqua calda al campo. Il modo più semplice per ottenerla è quello di esporre ai raggi deI sole una tanica contenente l’acqua. Non si otterrà una temperatura elevata ma sarà sufficiente per lavarsi e per pulire stoviglie ed indumenti. Un altro metodo molto semplice, per non dire owio, è quello scaldarla sul fuoco in un contenitore metallico o di tenerlo vicino ad esso. Altri metodi più complessi consistono nell’usare spirali o serpentine di rame opportunamente modellate che da un serbatoio, facciano scorrere alloro interno l’acqua da riscaldare, attraverso una fonte di calore che può essere benissimo il fuoco della cucina da campo, e che sarà raccolta in un recipiente adatto. Se poi vogliamo mantenere freschi alimenti e bevande per renderli più gradevoli o farli durare più a lungo, basterà sistemarli in contenitori di plastica ermetici e porli nell’acqua, meglio se corrente, ed all’ombra dove potranno trovare posto anche le bottiglie e le lattine. Otterremo così temperature non troppo fredde ma sufficientemente fresche.

CONCLUSIONE

Nulla di nuovo sotto il sole? Forse è così! Tuttavia l’unico scopo di questa raccolta di idee è stato quella di rinfrescare cose già sapute ed altre forse dimenticate.

Licio Baroncini

 

APPROFONDIMENTO

Se desideri approfondire l'argomento "acqua" al di fuori della tecnica, ma restando sempre nel mondo dello Scautismo, puoi consultare la scheda natura / spritualità sull'acqua nell'allegato in formato pdf.



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