GINO
GAETANI
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“Qualche
volta lo sconforto passa come una tempesta sull’anima e la scaraventa
in un abisso. Forse è la tremenda ora del dubbio! Invano fuggire,
invano chiudersi in se stessi. Spesso sventure immani e catastrofi orrende,
che ci paiono incomprensibili e ingiustificate, strappano un grido di sdegno
e di rivolta e ci chiediamo...” |
Sono state proprio queste parole, pronunciate dal Professor Di Benedetto, Commissario regionale dell’ASCI, trovate scritte su di un foglio ingiallito dal tempo, a far nascere nel Gruppo Scout Lecce 4 dapprima la curiosità e poi la voglia di raccontare questa storia a tutti. Tutto è cominciato nel 2002: con l’avvicinarsi
del campo estivo, la mamma di una guida aveva riferito a un capo la grande
preoccupazione, apparentemente ingiustificata del nonno di Eleonora per
la sua partecipazione al campo. Lunedì 29 giugno 1953, nella marina leccese di
S. Cataldo, una pattuglia di un Riparto cittadino dell’ASCi era
sulla spiaggia per una uscita in bici. Due esploratori entrati in acqua
per fare il bagno si trovarono in difficoltà ad uscire, e iniziarono
ad annaspare. Il 21 Febbraio del 2005, a distanza di più di 50
anni, questo gesto eroico è stato ricordato e commemorato con una
Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Cosmo
Francesco Ruppi nella Chiesa di “San Massimiliano Maria Kolbe”
in Lecce. Alla commemorazione hanno partecipato la novantasettenne signora Speranza Carrozzo, madre del valoroso esploratore, i fratelli e la sorella di Gino. Tra le persone intervenute c’era ovviamente anche
Eleonora, pronipote di Gino e attuale caposquadriglia delle Pantere del
Lecce 4. |
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