Mantieni, come dovrebbe essere, relazioni costanti con i genitori dei
Lupetti e Scouts?
Chiedi loro che ti aiutino magari come esaminatori, istruttori di specialità,
membri del Consiglio di Gruppo o in uno degli altri cento modi?
Non ti abbarbichi talvolta sulla tua opinione perché hai una
visione troppo ristretta? Non ti sopravvaluti? Non pretendi di fare
tutto da solo e che tutto passi per le tue mani?
Non dimentichi qualche volta che ci sarebbero molte persone disposte
ad aiutarti solo che gliene dessi la possibilità?
Ripartisci le responsabilità e vigili che lo stesso principio
sia applicato in tutta la scala della tua organizzazione tenendo presente
che il sistema di squadriglia è il segreto del successo nel riparto?
Sei veramente convinto che lo scautismo è un gioco e non una
università? E che, essendo un gioco, devi misurare la tua riuscita
non tanto su quanto sanno i tuoi Lupetti o Esploratori, ma su come essi
si divertono nel branco o nel riparto?
Sei convinto che lo scautismo è soprattutto un gioco all’aperto
e che devi fare ogni sforzo perché anche in inverno ci siano
attività all’aperto?
Sei convinto che il campo occupa un posto di indiscussa preminenza nell’attività
dell’anno ricordando che in una settimana di campo puoi conoscere
il carattere e le qualità di ciascun ragazzo meglio di tutta
l’attività fatta in sede?
E che il campo è l’occasione ideale per far sperimentare
ai ragazzi la bellezza della natura e l’esistenza di Dio?
Nel risolvere i problemi che hai come capo, ti domandi– prima
e soprattutto – cosa è meglio per i ragazzi e non cosa
sia meglio per te e quale sia la via più facile per te?
Hai incoraggiato i tuoi rover ad essere sempre dei pionieri del servizio
e dell’aria aperta, ad assumere responsabilità, a dimostrare
spirito d’iniziativa in ogni circostanza, capacità di risorsa,
profondità spirituale?