L'accetta: questa sconosciuta?!?...

"Un uomo dei boschi deve saper usare bene la sua ascia. E per maneggiare bene un'ascia occorre innanzitutto sapere come si deve fare e secondariamente avere molta pratica, perché altrimenti non si combinerà niente di buono.

Ricordatevi poi che solo i cattivi lavoratori si lamentano dei loro arnesi; perciò, prima di mettervi a lavorare, dovrete essere sicuri di avere un ottimo strumento."

( BP, Scautismo per Ragazzi)

L'accetta è costituita da (1) il ferro (o testa), con l'occhio per il manico, (2) il manico e (3) il cuneo per fissare il manico.

L'accetta ideale per i nostri scopi è quella canadese, che si differenzia dagli altri modelli perché, a parità di mole, ha un peso superiore dovuto alla massa metallica molto grande opposta al taglio, per l'occhio di forma allungata, per il taglio leggermente arcuato senza spigoli appuntiti, per il manico sagomato, che può essere impugnato con maggiore sicurezza e precisione. BP consiglia di utilizzare accette la cui testa pesi circa 1,3 kg.

Gestione e mantenimento dell'accetta
Siamo ormai lontani dalle attività estive, e il materiale di Squadriglia o di Reparto (e - perché no - anche di Clan o di Bran-co) è adeguatamente occultato al riparo dalla neve, dal gelo e … dagli sguardi indiscreti dei Capi e dell'Assistente, in un posto magari molto umido (ideale magari per mantenere le botti con il vino, ma NON gli strumenti metallici…), che ne conservi la sporcizia che vi abbiamo lasciato al ritorno dal Campo (eh si… chi partiva immediatamente per il mare, chi per la montagna, chi correva a farsi la doccia… Insomma, l'accetta è rimasta così, piena di terra e dell'umido dell'ultima notte di campo, sepolta in fondo alla cassa). E' arrivato il momento (meglio tardi che mai, ma meglio prima che poi!) di dissotterrare la scure (finita sicuramente sotto la batteria da cucina..) e darle una prima pulita, prima di accingerci a rifare il filo della lama, con un pezza asciutta o con un foglio di giornale, per togliere via lo sporco e l'umido. Per togliere gli eventuali punti di ruggine e dare una "sbozzatina" iniziale è congiliabile utilizzare una lima a maglia sottile (1). Successivamente si arroterà con la mola a secco (2) e infine si rifinirà con una pietra ad acqua o ad olio (3). Come si può vedere nell'illustrazione, ognuno di questi movimenti necessita di perizia tecnica ed esperienza.

Se il manico dovesse essere spezzato, con la testa incastrata nell'occhio del ferro, si interrerà la lama fino all'occhio e su di esso verrà acceso un piccolo fuoco che brucerà il residuo di legno nell'occhio ma non stempererà il ferro, protetto dal terreno.

Si tratta ora di fissare il nuovo manico, che dovrà essere stabilizzato alla lama con il cuneo e MAI con chiodi, fermagli, colla e aggeggi simili!!!

"Ecco un proverbio degli uomini dei boschi: "presta ad un tuo amico il tuo ultimo dollaro, ma non prestargli mai la tua ascia, a meno che tu sappia che la sa maneggiare e che non ti rovinerà il filo"" 

(BP, Scautismo per Ragazzi)

E' superfluo dirlo, ma ricordiamoci di non abbandonare MAI un'accetta a terra, ma al contrario abituiamoci a infiggerla in un ceppo (ma MAI in un albero). E' sempre consigliabile riporla in un idoneo fodero di cuoio o in un astuccio di legno.

"Solamente uno sciocco può andare in giro colpendo con la sua ascia tutto ciò che incontra, tagliuzzando alberi e facendo a pezzi radici e rami al suolo. Perché in questo modo rovina alberi di valore e nello stesso tempo smussa l'ascia e la sciupa ad ogni incontro con il terreno e con eventuali pietre"

(BP, Scautismo per ragazzi)

Camminando, l'accetta va portata prendendola per il ferro e NON facendola dondolare per il manico! In alternativa, la si può portare al gomito, come in figura.

Uso dell'accetta

Ricordiamoci di NON abbattere mai alberi anche secchi senza prima aver ottenuto la necessaria autorizzazione. Successivamente, prima di accingerci ad abbattere un albero, eliminiamo ogni ramo basso e ogni impedimento a terra che possano interferire con il movimento nostro e dell'accetta.

Assumere la giusta posizione è poi cosa fondamentale. Le gambe devono essere divaricate ed i piedi in croce con la direzione dell'intaglio che si sta praticando nell'albero. L'ascia deve compiere un semicerchio NON sulla testa, ma lateralmente, aiutandosi magari con la mano sinistra impugnata vicino alla lama. Quando l'ascia è nel punto più elevato del suo lancio, si dovrà portare la mano sinistra vicino alla destra facendola strisciare lungo il manico. Dopo si lancerà energicamente la scure verso il tronco dell'albero nel punto da tagliare, senza però ritenerla rigidamente con le braccia: le mani servono solo per dirigere ed orientare il colpo!

All'inizio del lancio le gambe devono essere piegate, per poi raddrizzarsi all'arrivo della lama sull'albero, permettendo così al corpo di inclinarsi in avanti.

Prima di abbattere l'albero è bene decidere la direzione nella quale lo si vuole far cadere, considerando le successive operazioni di sfrondatura e taglio.

Se ci si trova in un terreno piano e pulito, ogni direzione va bene; se invece ci si trova in un terreno scosceso, è preferibile che dopo la caduta la parte fronzuta dell'albero stia più in alto.

Si inizia il taglio dalla parte in cui lo si vuole far cadere, eseguendo un taglio parziale; quindi si passa dall'altra parte, eseguendo un secondo taglio in un punto un po' più alto del primo (circa 10 cm).

Non ostiniamoci a colpire il legno con violenza. Un colpo assestato con mira e con la giusta inclinazione ha sicuramente più effetto di un colpo maldestro e, come dice BP, evita il mal di schiena!!!

Il tronco va colpito sempre NON a 90° ma con una inclinazione di circa 60° a destra e a sinistra, alternando i colpi.

Attenzione ai primi scricchiolii!!! Quando sentite che le ultime fibre stanno per cedere, spostatevi!!! Per aiutare e dirigere la caduta dell'albero, può essere utile l'impiego di una corda come in figura.

Quando vi capiterà di tagliare piccoli ceppi, magari per il fuoco, ricordatevi di poggiare SEMPRE il legno che volete tagliare su un tronco o un ceppo fisso, ma MAI sul terreno o su una pietra!

 

"Il pioniere è l'uomo dei boschi, colui che ha con se ciò che è essenziale e trae dalla natura quanto gli è necessario per vivere e per progredire. Il pioniere è l'uomo che va avanti per aprire la strada a coloro che vengono dopo di lui. Il pioniere ha delle difficoltà di ogni genere da vincere per superare gli ostacoli che gli si rizzano innanzi. Il pioniere sa affrontare per primo gli ostacoli perché possiede delle capacità tecniche ed è preparato a qualsiasi eventualità."

 



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