SIRS
(Scout International Relief Service)
L’opera del Servizio Internazionale Scout di Soccorso della Gran Bretagna
durante la Seconda Guerra Mondiale.
lI 3° e 4° articolo della Legge Scout non permettono agli scouts di restare passivi quando vi siano persone sofferenti che necessitano di un aiuto, questo fu il motivo della formazione del S.l.R.S. in Gran Bretagna verso la fine del 1942.
Ci si rese conto che nei confronti della diffusa miseria e della desolazione causate dalla guerra lo Scautismo non poteva fare molto, ma che non era una scusa buona per non fare niente.
Nel 1939 era così stato lanciato un fondo di aiuto per gli scouts danneggiati dalla guerra.

La nuova organizzazione fu programmata per aiutare i soccorsi civili in genere, non solo quelli verso gli scouts, perché c’era la convinzione che il vero spirito della buona azione non poteva essere espresso limitando gli sforzi solo al proprio movimento.

Anche altre organizzazioni volontarie, religiose e filantropiche, chiesero di potersi occupare di queste iniziative, così il governo inglese costituì un comitato per coordinare tutti questi sforzi. Le Guide avevano già avviato alcuni progetti e svolto un buon lavoro in questo campo.

Nel 1943 i due rappresentanti dell’associazione scout dovettero sopportare lunghe e pensanti ore di riunione, ma ambedue ora riconoscerebbero che ne valse la pena, anche se allora disperavano di vedere qualche risultato concreto. Finalmente il periodo di attesa terminò con la richiesta di un certo numero di capi scout da inviare in Medio Oriente. Fra le molte centinaia di capi che avevano segnalato il loro nome pochi poterono essere sostituiti nei lavori di interesse bellico, così la selezione non fù difficile: in molti casi erano disponibili persone appena sufficenti a coprire i posti vacanti.

I pionieri furono tre capi che partirono per il Medio Oriente nella primavera del 1943, altri li seguirono nella stessa zona, poi, nel luglio, giunse una richiesta della Croce Rossa per delle squadre da inviare nell’Europa nord occidentale.

La prima squadra sbarcò sulle spiagge della Normandia all’inizio di settembre, altre tre squadre seguirono nei successivi 12 mesi; alcuni capi furono aggregati ad una unità ospedaliera di guide e altri operarono isolati.

In totale nell’operazione furono coinvolti 93 capi di cui 25 donne.

Subito vette essere affrontato il problema del finanziamento, infatti i servizi governativi non erano in grado di coprire tutte le uscite. Venne così deciso di organizzare una giornata di lavoro scout (scout work day) durante la quale i ragazzi avrebbero dovuto guadagnare il denaro necessario con piccoli lavori: la gente fu molto contenta di un aiuto come questo in tempo di guerra e il risultato economico superò le 30.000 sterline, il triplo di quanto previsto, dimostrando così con l’impegno profuso la stima che gli scouts stessi avevano dell’opera di soccorso.

E difficile riassumere tutto il lavoro svolto dai capi del S.I.R.S., ma due aspetti sono degni di nota: primo, venne fatto pieno richiamo a quella adattabilità e fiducia in sé stessi che sono diventati i connotati di un vero scout; secondo, molto prima che l’organizzazione di soccorsi delle Nazioni Unite apparisse sulla scena le organizzazioni volontarie avevano intrappreso attività come l’assistenza ai profughi e ai rifugiati.

Senza questo immediato aiuto gli eserciti sarebbero trovati in difficoltà nell’affrontare un problema dalle dimensioni difficili da prevedere.
Tutto questo giustifica l’opera svolta dal S.I.R.S. e dai suoi volontari.
Dalla rivista « JAMBOREE » 1947.
Traduzione e adattamento di Medit




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