<%@LANGUAGE="VBSCRIPT"%> Giungla di Kipling e di B.-P.

GIUNGLA DI KIPLING E DI B.-P.
AMBIENTE FANTASTICO E ATMOSFERA GIUNGLA
 

Cari fratelli e sorelle lupettisti riuniti nel grandissimo cerchio del Convegno Giungla, quando Akela d’Italia mi ha proposto di parlarvi della Giungla sono saltato dalla gioia, un tempo avrei fatto una capriola!
Perché il Lupettismo e la Giungla, da quando nel settembre 1947 iniziai il mio servizio come Akela del Bologna 4°, mi hanno accompagnato e segnato la mia strada scout sino ad oggi.
Non potendo essere fisicamente presente tra voi vi mando quello che vi avrei detto.

La Giungla è una meravigliosa, unica ed irripetibite invenzione pedagogica una delle più rilevanti del secolo XX, lanciata nel mondo con il “Manuale dei Lupetti” da B.-P. che sin dalle prime parole ringrazia Kipling per avergli permesso “di far mio il suo inimitabile Libro della Giungla”. Ma in cosa consiste la scoperta? Tutti coloro che si sono occupati di psicologia e pedagogia dell’età evolutiva sono giunti alla conclusione dell’importanza della fascia d’ eta 7/8 -11/12 anni caratterizzata dal gioco e dalla fantasia. Contemporaneamente hanno rilevato l’estrema chiusura ed impermeabilità del mondo del bambino dall’intimo del quale restano sostanzialmente esclusi i vari tipi di educatori che lo circondano e che interagiscono con lui. Proprio questo apparentemente insuperabile ostacolo viene eliminato ed il problema radicalmente risolto con la Giungla nel metodo per i Lupetti. Perché la comunità nella quale viene loro proposto di vivere e giocare è immersa totalmente nell’atmosfera della storia di mowgli. I suoi personaggi vivono ed agiscono e sono accettati dal bambino perché sono indispensabili al suo Grande Gioco. Non si può immaginare la storia senza di loro, perché non sono attori su un palcoscenico che ha la scenografia della giungla con gli alberi e gli animali disegnati in modo da creare un ambiente fantastico il quale sarebbe mutevole ed intercambiabile come gli spettacoli d’un normale teatro che offre storie recitate al pubblico che così assiste e partecipa. L’atmosfera giungla è ben attra cosa: per la fantasia del bambino diventa la vita ed il Branco il suo mondo ed Akela, Baloo e gli altri personaggi la vivono con lui e sono quindi dentro in pieno nel suo mondo. Ed è questa certo la meravigliosa esperienza vissuta da ognuno di voi Vecchi Lupi che fratemamente dedicate il vostro tempo nel Branco ai piccoli fratellini Lupetti. Quante volte un Akela si è sentito dire da un genitore “come fate ad essere così ascottali da mio figlio che torna a casa e dice «l’ha detto Akela e basta”.

Bisogna fare una precisazione sulle parole e sul significato che noi attribuiamo ad esse.
L’esempio più classico è dato dalla parola «carosello» che dal 1933 aI 1954 evocava il carosello dei Carabinieri in piazza di Siena a Roma a conclusione del concorso ippico annualmente svolto.
Dopo il 1954, per tunghi anni, la stessa parola ha evocato una rubrica di pubblicità televisiva che segnava per molti bambini la fine della giornata “dopo Carosello tutti a nanna”. Finita questa rubrica, trascorsi gli anni ha ripreso il suo significato e in questi giorni abbiamo visti ed evocato con la parola il Carosello dei carabinieri concluso dalla travolgente carica rievocante la battaglia di Pastrengo del 1848.

Così avviene per tanti termini di linguaggi speciali, Io Scautismo tra essi.
Venendo a! Lupettismo abbiamo tante parole che vengono da noi caricate di un particolare significato.

La “parlata nuova” ne è piena (“non fare la bandar” tanto per dirne una) così si spiega nei discorsi tra noi Lupettisti la differenza profondissima attribuita ai termini «ambiente fantastico» ed «atmosfera giungla». La diversità per non dire la contrapposizione, è data non tanto dal significato etimologico dei termini, quanto dal fatto che si parla spesso di “ambienti fantastici” affiancando alla Giungla di Kipling altre storie che mancano di parte o di tutte le carattenistiche pecuiiari del capolavoro kiplinghiano.
Dicevo ad Akela, in una conversazione con lui, che se si può rappresentare la prima, come è stato fatto, in un palcoscenico di teatro con una scenografia, si può immaginare la seconda come una gigantesca tinozza piena di “acqua giungla” nella quale immergere completamente un nostro Branco!

Circa l’unicità e l’irripetibilità della Giungla di Kipling bisogna valutare l’eccezionalità del testo scelto da B.-P. Non un romanzo qualsiasi per l’infanzia,ma un capolavoro sul quale sono stati scritti dai più grandi critici e studiosi bellissimi ed interessantissimi saggi.
La lettura a più livelli ha fatto notare che i personaggi rappresentano categorie immutabili del Bene e del Male. Così nessuno può immaginare Shere-Khan buona ed altruista o un Baloo malvagio. Ciò consente nel Lupettismo quell’altro geniale aspetto della «morale per tipi» trasmessa a bambini che ancora non possono comprendere come attuare slogan tipo “devi sempre fare il Bene non devi fare il Male”.
Ed ancora va notato che mentre i personaggi sono categorie immutabili, l’unico essere che cresce, si sviluppa, sbaglia e viene corretto (basti pensare all’avventura con il Bandar-Log), è Mowgli che rappresenta l’uomo nell’età evolutiva.
Da tutto ciò si ricava, dalla visione complessiva dell’opera, una visione della vita e del mondo sinteticamente completa ed universale nel tempo e nello spazio.
Su come tuffare e far vivere il Branco nella giusta atmosfera Giungla si èscritto molto e basta un po’ di buona volontà per imparare dai libri e dai campi scuola, i “ferri del mestiere”.

Non dobbiamo nasconderci il pericolo, soprattutto dato dal troppo veloce turn over degli Akela rilevato dalle statistiche dei censimenti e dalla conseguente limitata conoscenza teorico-pratica dei “ferri del mestiere”, che in taluni Branchi l’atmosfera Giungla venga abbassata proprio ad ambiente fantastico perdendo così buona parte dei valori educativi dati dalla piena attuazione del metodo. Perché ciò non avvenga avete tutti a portata di mano il bellissimo manuale “La Giungla” di Federico Colombo, ma non dimenticate, come consigliava B.-P, di rileggere il suo “Manuale dei Lupetti” per non perdere la giusta traccia tra gli alberi, le liane e la folta vegetazione della Giungla.

Buona Caccia a tutti ! “Siamo dello stesso sangue io e voi”


FULVIO JANOVITZ - Ak.L.
Chil della Rupe Solitaria

(Intervento per il Convegno Nazionale Giungla dell’AGESCI, Firenze 1 Giugno 2005).


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