LO SCAUTISMO IN 22 PAROLE
di Luigi Riceputi e Attilio Gardini
 
A come Ambientazione

 

Lo Scautismo è anche un linguaggio speciale, un gergo. Gergo nel suo senso etimologico originario, poetico di “linguaggio degli uccelli” (in francese antico jargon), proprio dei bipedi alati, le orme o péste dei cui... piedi teneri hanno offerto da tempo immemorabile, in campo orientale, l’idea - l’ideografia - della scrittura…

Gergo o gioco linguistico. Quello in cui “si gioca” - si rappresenta (in francese rappresentare si dice jouer: verbo della stessa radice della... gioia: il sentimento della realtà, secondo Simone Weil, e la somma - e il sommo - dei valori dello spirito cavalleresco, di cui lo scautismo è la moderna giocosa e gioconda incarnazione, espressione anche dello spirito o civiltà dell’homo ludens rinascimentale) - si gioca - rappresenta il senso di un’appartenenza, di un’identità o presenza. Un mondo vivo, un ambito di realtà. O meglio, in modo più attivo e creativo, un ambiente; un ambiente prospettico, in altre parole un’ambientazione. Ecco trovato il primo termine, il principio, l’incipit del nostro viaggio dentro e dietro il mondo scout, mediante il suo linguaggio gergale nel senso sopraindi-cato, dunque anche come… caccia (caccia magica, come è del resto, secondo la definizione del grande poeta francese Paul Valery, la poesia). Linguaggio pure come strumentario dell’azione (nella fattispecie: esplorazione) o “come cassetta degli attrezzi” secondo la metafora dello scopritore della teoria dei giochi linguistici, Ludwig Wittgenstein: per intervenire in quello spazio dell’agire comunicativo proprio degli esseri umani...

Un viaggio o giro in ventidue tappe o stazioni, come le lettere del nostro alfabeto. Un piccolo, minimo Dizionario, una specie di Sillabario e Sistema periodico insieme, in miniatura, apprestato allo scopo di determinare, di fissa-re un poco (pur nel suo carattere mobile…) il gergo tecnico - iniziatico dei “piedi teneri”: i passi cioè di un cam-mino esplorativo, del conoscersi e riconoscersi nello spazio o ambito di un mondo di valori e significati condivisi, frutto di una cognizione e ricognizione continua di un territorio reale e ideale, corrispondente alla stessa realtà. o altrimenti detto, fenomenologicamente, “il mondo della vita”: che ha molti termini per definirsi e nessun termine per...finire, essendo la sua ricerca e avventura, la sua quête, senza fine... Così come è infinita la rappresenta-zione fantastica del mondo, della realtà dello scout, che dà luogo a quell’ambientazione, che forma la prima pa-rola della nostra serie.

Una parola che ad un piede tenero può parere trascurabile, secondaria, ed è invece propedeutica, preliminare a quel viaggio (di cui è anche la meta - essendo del resto la meta dappertutto, in ogni punto del viaggio o della strada o route, secondo lo spirito realistico sapienziale, scientifico mistico, a suo modo “assolutamente moder-no”, della filosofia della vita scout), rappresentando come lo sfondo, oltre che il prospetto - il proscenio - del tea-tro dell’attività scout: la sua architettura fantastica, la sua scenografia interiore. Un teatro - tenda mobile, sempre in fieri, in formazione o gestazione continua, e a soggetto: ognuno di quella compagnia di (av)ventura che è il gruppo scout, personaggio dello stesso dramma, in cerca dello stesso... Autore, sulla traccia delle Sue creature e con l’imperativo interiore di “andare alle cose stesse” (e da esse risalire al loro artefice e creatore - che è il ca-rattere e il destino, la destinazione, del cammino scout!). Una recita continua a soggetto - e ad… oggetto: attra-verso quei luoghi e quelle azioni simboliche che sono proprie, rappresentative dell’universo di senso dello scau-tismo. Caccia – giungla – tana - pista - sognare... Scene e sequenze di un mistero sacro e buffo insieme: una favola in cui si narra di quel lupus o lupetto in fabula che diventa scout! Una storia infinita. Una riserva di fantasia (e di caccia!) inesauribile. Espressione di un’immaginazione sempre in movimento, di un immaginario collettivo, corale, di gruppo. Un gruppo d’animazione, che è anche animazione della stessa Unità, il corrispettivo ludico della sua spiritualità sostanziale: messa in scena e in atto di tutta la sua potenzialità educativa. La realtà sotto la specie e la dimensione del gioco - del quale niente è più serio, più umano (lo ha detto il gran drammaturgo romantico tedesco Schiller).

Come spiegare altrimenti il segreto del successo, davvero senza precedenti, che il movimento scout ha avuto e continua ad avere nel mondo dei ragazzi? “Lo Scautismo è un bel gioco, se ci diamo dentro e lo prendiamo nel modo giusto, con vero entusiasmo. - Ci conferma il fondatore - E come per altri giochi, scopriremo che, giocandolo, guadagneremo forza nel corpo, nella mente e nello spirito”. Il gioco in tutta l’estensione del termine e gamma del concetto. Quello che, utilizzando come dimensione di variazione la distinzione classica di Ludus e Paidia, è stato suddiviso in agonistico (Agon), in aleatorio (legato a sorte, Alea), in gioco di simulazione (Mi-mecry) e da ultimo in quello volto a creare un senso di vertigine (Ilinx). Una suddivisione o tassonomia fatta pro-pria dall’antropologia culturale moderna e postmoderna molto sensibile al tema del gioco (anche in campo este-tico; vedi l’importanza di esso nell’opera del maggior filosofo vivente, Gadamer), che ha avuto come precursore e pioniere pratico empirico proprio il fondatore dello scautismo: un grande gioco di ambientazione fantastica allo scopo essenziale. Uno scopo che è anche una missione di familiarizzarsi sempre di più con il mondo poetica-mente inteso come “casa del Padre”.

In questi mesi analizzeremo: Ambientazione, Buona Azione, Campo scout, Deserto, Esploratore-Guida, Famiglia Felice, Giorgio San, Hebertismo, Impresa, Jamboree, Legge scout, Motto scout, Nodo, Omerali, Promessa scout, Quadro, Reparto scout, Sentiero scout, Totem, Uscita, Veglia, Zampe tenere.


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