RACCONTI
AL FUOCO DI BIVACCO |
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Estate 1940, nel
cielo della Libia. Alla fine è
l'inglese che ha la peggio: il suo aereo precipita in fiamme. Intanto il "Saetta" vincitore non si allontana: continua a sorvolare il posto, finchè vede il nemico toccare incolume la sabbia infuocata. L'inglese, mentre si libera dal paracadute si accorge che il vincitore si abbassa puntando su di lui. - Ma vuole uccidermi? - pensa - Non capisce che morirò da solo? Sono solo in mezzo al deserto, senza viveri e senza una goccia di acqua! Ora il Macchi rade
quasi il suolo. Ecco, gli è sul capo. Ma ... cosa fa? |
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La legge inumana della guerra li ha costretti a combattersi, ma non è riuscita a mettere l'odio nel loro cuore. Questo episodio è tanto
bello che può sembrare finto, inventato. E così era stato
raccontato. "...in questi giorni mi è capitato di leggere in un suo libro un episodio che, per un attimo, mi ha fatto tornare indietro negli anni... A quando mio padre, reduce dal fronte africano, mi raccontava le sue imprese di pilota nel cielo della Libia. L'episodio che lei racconta è realmente avvenuto nel cielo a sud di Bengasi, in mezzo al deserto, il 10 agosto 1940. L'aviatore italiano si chiamava Romolo Cantelli. Era mio padre. " |
Mario Chiesa |