RACCONTI AL FUOCO DI BIVACCO - RICORDANDO GIOVANNI PAOLO II°
SU UN SENTIERO DI MONTAGNA...

 

Quando lo staff di reparto pensò di fare il campo estivo nella zona di *** (Alpi Orientali) non immaginava che un altro signore, residente in Vaticano, stesse coltivando le stesse idee.
Fu così che il reparto « Orione » pose il campo nella zona in cui il Papa stava trascorrendo le vacanze.
La cosa era nota ma nessuno ci pensava.
Arrivò la metà del campo: lo staff aveva inserito nel programma un’ uscita di squadriglia che comprendeva il pernottamento in quattro località diverse.

La squadriglia « Aquile » parte verso la località
« Malga Piaz », punto di arrivo del sentiero 18.
Andrea, 14 anni, guida la fila dei sei sbuffanti squadriglieri. Sta ruminando i suoi problemi quando, in uno spiazzo fra gli alberi, si vede sbarrare la strada da uomini in armi. « Alt non si può passare! », lo apostrofa il comandante. « Chi siete? »

* * * *


« Scouts », risponde Andrea, mentre la fila approfitta di quell’ inaspettata occasione per riprendere fiato.
« Il Papa deve passare su questo sentiero; per motivi di sicurezza non potete continuare: dovete tornare indietro ».
« Come facciamo? Ci hanno dato l’ordine di essere entro questa sera a Malga Piaz: se non ci arriviamo in tempo, salta tutta l’uscita! ». Il comandante del servizio di sicurezza è perplesso: fra i ricordi della sua infanzia, c’è anche quello di aver sentito dire che gli scouts sanno obbedire agli ordini. E gli ordini.., sono ordini: poffarbacco!
Un parlottamento via radio: « A’ capo, qui ‘ce sta una squadrija de scut che c’hanno l’ordine de passà: che famo? » — « E vabbè, pe’ sta volta je damo er permesso. Dajie tutte l’istruzzioni ». Un veloce controllo col metal detector e zaino in spalla: la squadriglia « Aquile » ha la via libera per Malga Piaz.

Il sentiero 18 è davvero micidiale; chi vi si arrampica non ha tempo per fare riflessioni: l’unica cosa che chiede alla vita è di riuscire a vederne la fine.

E’ così che Andrea quasi non si accorge di un signore in veste bianca che gli sbarra il cammino; la vegetazione e il sudore non gli permettono di capire: sovrappensiero si fa da parte e invita gli altri a fare altrettanto. Con stupore notano che invece èquel signore in bianco a voler cedere il passo. Marcolino, il novizio, esclama: «E’ il Papa! », « Cari ragazzi (il timbro di quella voce è inconfondibile): avete degli zaini enormi. Siete stanchi? »
« No Santità, risponde Matteo, ci siamo abituati».
« Anch’ io quando ero giovane facevo lunghe camminate sui monti della mia patria; ora sono vecchio e devo accontentarmi di passeggiate più facili. (Cli occhi dei paffuti monsignori al seguito strabuzzano:con cenni molto significativi fanno capire che le camminate del Papa sono ancora terribilmente dure). Faccio i miei migliori auguri per la buona riuscita del vostro campo ».
« Grazie Santità! — risponde Andrea, frugandosi in tasca — Prima di partire le vorremmo regalare questo coltello scout con le iniziali del nostro gruppo. Le piace? ». «Certo, grazie! In compenso pregherò perché vi divertiate e cresciate sempre buoni. Arrivederci ragazzi ».
« Arrivederci Santo Padre ».

Fatti pochi passi, Roberto, il più impulsivo, si ferma di scatto e grida di slancio:« Santità, stia sempre bene, mi raccomando eh!! ».

Il Papa si volge e sorride al suo giovane fan.

* * * *
Il giorno dopo i giornali pubblicarono la foto del Papa che, seduto su una roccia, mangia una scatola di sardine…. naturalmente aperta con un coltello da scout!
Gabbiano Solitario
da Esperienze e Progetti 105/95


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